pp. 134
ISBN cartaceo 9791259933591
ISBN pdf 9791259933607
Una delle chiavi interpretative più longeve nel dibattito sui divari dello sviluppo socioeconomico è costituita dal paradigma familista, che attribuisce la principale responsabilità dell’accidentata performance economica di alcuni contesti territoriali a specifici tratti socioculturali ben sedimentati in modelli familiari esclusivi, vocati alla massimizzazione del proprio profitto in assenza di una civicness diffusa.
Questo volume si propone di ripercorrere le tracce più profonde lasciate dall’approccio familista nel corso di oltre settant’anni di dibattito sulla doppia velocità di crescita del Sistema-Paese, e di
decostruirne criticamente le principali declinazioni analitiche, allo scopo di rimettere a tema un focus classico della Sociologia Economica e Territoriale: la relazione biunivoca esistente tra le forme e i meccanismi organizzativi familiari prevalenti in un determinato contesto spazio-temporale, da una parte, e le dinamiche strategiche della sua evoluzione socioeconomica, dall’altra. In questa seconda accezione, le “tracce di famiglia” emergenti non andranno lette come residui di mondi sociali obsolescenti, ma come pratiche infra e inter-generazionali ancora dirimenti nei processi di regolazione sociale dell’economia.
Premessa. Mezzogiorno in famiglia: il ritorno del paradigma familista
1. Ritratti di famiglie: transazioni generazionali e transizione socioeconomica
1.1 Strutture familiari e sviluppo locale: il caso dell’investimento
turistico di alcune comunità alpine d’Oltralpe
1.1.1 La famiglia ceppo “perfetta”
1.1.2 La famiglia ceppo “imperfetta”
1.1.3 La famiglia “comunitaria aperta”
1.1.4 La famiglia “nucleare egualitaria”
1.1.5 Una comparazione tra modelli familiari
1.2 Strategie dotali e sviluppo sostenibile in ambito metropolitano a cavallo tra i millenni
1.3 Pratiche familiari di trasmissione delle risorse e qualità dello
sviluppo locale: i due percorsi di ricerca a confronto
1.4 Due piste di ricerca, tre interrogativi di fondo: il chi, il come e il perché dello sviluppo locale
1.5 L’istituzione familiare come luogo di specificazione della
regolazione sociale delle dinamiche economiche
1.6 L’istituzione familiare come interlocutrice del Mutamento Sociale
2. Cortometraggio: “Vengono, vanno, a volte si fermano”.
Partenze, ritorni e persistenze nelle aziende familiari contadine
2.1 Nel mezzo della storia: lo sguardo lungo del Progetto Sardegna dell’OECE (1958-1962)
2.2 Restanza e ritorni: i “nuovi contadini” alla prova del Millennio
2.3 Viaggio al centro della terra: la rinascita delle campagne tra arrivi e rientri in campo
3. Teleobiettivo: famiglie di pastori sardi tra continuità e mutamento. Un ballo a tre passi
3.1 Primo passo: riprodursi. Strutture familiari nel mondo pastorale tradizionale
3.2 Secondo passo: spostarsi. Mutamento socioeconomico e pratiche migratorie
3.3 Terzo passo: diversificarsi. Strategie organizzative multifunzionali e innovazione
4. Grandangolo: forme di solidarietà familiare e modelli di sviluppo su scala nazionale
4.1. L’ipotesi di Hamilton
4.2. L’ipotesi di Todd
4.3. L’ipotesi di Sapelli
Conclusioni
Postfazione. L’equivoco familista. Pratiche familiari di scambio, reciprocità e ridistribuzione e forme di sviluppo nel Meridione italiano
Benedetto Meloni
Riferimenti bibliografici